In cima alle colline dell'Appennino ligure, alle spalle di Savona, sorgeva una casetta, accoccolata lungo il bordo di un sentiero. Qui, nel 1831, nacque una locanda, un fermo posta per il cambio cavalli, dove venivano svolte attività di albergo e ristoro. Fu nel 1903 che il bisnonno degli attuali proprietari, il signor Bartolomeo Gaminara, entrò in scena, trasformando la locanda nell'osteria "Naso di Gatto", ampliandone i locali e curando le aree circostanti. Negli anni fu affinata una tradizione familiare di buona cucina e arte dell'accoglienza, soprattutto grazie alla cura del figlio di Bartolomeo, Emilio Gaminara, e a sua moglie, Catterina Oddera: l'osteria "Naso di Gatto" acquistò grande notorietà a Savona e nella vicina ValBormida. Il 18 marzo 1968 vennero inaugurati i nuovi locali, ampi e ariosi, dove la cucina si ingrandì (sempre sotto la supervisione della signora Catterina: arrivò a gestire pranzi e cene di 300 coperti) e all'attività di ristoro si affiancò quella alberghiera: moltissimi erano i savonesi o i forestieri (provenienti da Genova, Lombardia, Francia e Svizzera) che, in estate, solevano recarsi in villeggiatura a Naso di Gatto. Emilio e Catterina gestirono l'attività fino al 1979, aiutati dai figli Egidio e Marco, trasformando "Naso di Gatto" in un sinonimo di vacanza, merende al sole (ma lontano dall'afa cittadina), cucina ligure e piemontese, oasi di pace e luogo dove respirare aria buona in un'atmosfera conviviale, adatta a tutta la famiglia. Dal 1979 al 1989, con la proprietà del figlio Egidio, l'attività passò attraverso varie gestioni, fra cui spicca quella della poetessa valbormidese Livia Zagnoni Bernat. Durante questo periodo, nel 1991, nasce qui il raduno di Harley Davidson "Naso di Gatto", che continua a portare questo nome in giro per l'Italia. Ma tutte le favole sono destinate a finire: un giorno, l'osteria "Naso di Gatto" è costretta a chiudere i battenti. Passa il tempo, durante cui la grande cucina si addormenta, le stanze si coprono di lenzuola bianche, e nella grande sala, un tempo animata da risate e allegria, regna il silenzio. Nel 2006 l'edificio viene acquisito da Marco, che insieme ai suoi figli Luca e Andrea, decide di aprire un nuovo capitolo della storia di Naso di Gatto. Dopo una ristrutturazione accurata, per restituire un volto nuovo alle stanze e alla concezione dell'edificio, nel 2017 apre la "Casa Vacanze Naso di Gatto": fra mare e cielo, la rinascita di un sogno antico.
Case Vacanze Naso di Gatto
In cima alle colline dell'Appennino ligure, alle spalle di Savona, sorgeva una casetta, accoccolata lungo il bordo di un sentiero. Qui, nel 1831, nacque una locanda, un fermo posta per il cambio cavalli, dove venivano svolte attività di albergo e ristoro. Fu nel 1903 che il bisnonno degli attuali proprietari, il signor Bartolomeo Gaminara, entrò in scena, trasformando la locanda nell'osteria "Naso di Gatto", ampliandone i locali e curando le aree circostanti. Negli anni fu affinata una tradizione familiare di buona cucina e arte dell'accoglienza, soprattutto grazie alla cura del figlio di Bartolomeo, Emilio Gaminara, e a sua moglie, Catterina Oddera: l'osteria "Naso di Gatto" acquistò grande notorietà a Savona e nella vicina ValBormida. Il 18 marzo 1968 vennero inaugurati i nuovi locali, ampi e ariosi, dove la cucina si ingrandì (sempre sotto la supervisione della signora Catterina: arrivò a gestire pranzi e cene di 300 coperti) e all'attività di ristoro si affiancò quella alberghiera: moltissimi erano i savonesi o i forestieri (provenienti da Genova, Lombardia, Francia e Svizzera) che, in estate, solevano recarsi in villeggiatura a Naso di Gatto. Emilio e Catterina gestirono l'attività fino al 1979, aiutati dai figli Egidio e Marco, trasformando "Naso di Gatto" in un sinonimo di vacanza, merende al sole (ma lontano dall'afa cittadina), cucina ligure e piemontese, oasi di pace e luogo dove respirare aria buona in un'atmosfera conviviale, adatta a tutta la famiglia. Dal 1979 al 1989, con la proprietà del figlio Egidio, l'attività passò attraverso varie gestioni, fra cui spicca quella della poetessa valbormidese Livia Zagnoni Bernat. Durante questo periodo, nel 1991, nasce qui il raduno di Harley Davidson "Naso di Gatto", che continua a portare questo nome in giro per l'Italia. Ma tutte le favole sono destinate a finire: un giorno, l'osteria "Naso di Gatto" è costretta a chiudere i battenti. Passa il tempo, durante cui la grande cucina si addormenta, le stanze si coprono di lenzuola bianche, e nella grande sala, un tempo animata da risate e allegria, regna il silenzio. Nel 2006 l'edificio viene acquisito da Marco, che insieme ai suoi figli Luca e Andrea, decide di aprire un nuovo capitolo della storia di Naso di Gatto. Dopo una ristrutturazione accurata, per restituire un volto nuovo alle stanze e alla concezione dell'edificio, nel 2017 apre la "Casa Vacanze Naso di Gatto": fra mare e cielo, la rinascita di un sogno antico.
LA STORIA